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Lunedì

Incomincia la vita

Si aprono nel pianto

Gli occhi della città

Spalancati balconi

Al dolore e alla fatica

Né basteranno a consolarli

 Le carezze del mattino.

Dentro la luce a neon

Il cielo non esiste

Nell’orologio digitale

L’ora prigioniera

Faticosamente trascina

Ai piedi le catene

 

Martedì

Mi levo all’alba

Il cielo è grigio

Come il mio umore

Sulla rotatoria è cominciato

L’insensato carosello dei motori

Una lama di sole tra i palazzi

Ha trafitto i vapori della notte

Comincia a battere

Il cuore folle della città.

 

Mercoledì

Davanti a un caffè

Tutti i problemi

Che la notte ingigantiva

Son divenuti nani:

Problemi insolubili,

Facili soluzioni

Si siedono al tavolo sorridenti

Ingollano biscotti al cioccolato

Sorseggiando un caffè fragrante

 

 

Giovedì

Nell’ora che precede l’alba

Il silenzio è perfetto

Forse hanno legato le campane

Ristagna nel cervello

Il murmure dei sogni

Faticoso commiato

Al tepore del letto.

Sono all’apice delle possibilità

Si avvera in me la predizione

“Uomo dominerai il mondo!”

A metà settimana

Anche questo è possibile:

Sono sveglio, tonico, entusiasta!

 

 

Venerdì

La notte ha gli occhi dei morti

Che ti guardano seri

Lo spazio è un campo fangoso

Il tempo una pioggia di cenere

Che copre ogni cosa.

Le trombe asfittiche dell’alba

Annunciano il giorno

Un giorno spossato demente

Trascinato per strade

Che portano ai confini del mondo

Ma per quanto andrai

Non potrai uscire da questo universo.

Mi dimeno, sono un uccello in gabbia

Che sogna il cielo

Ma il cielo non è che una gabbia più grande.

 

 

 Sabato

Disconnesso

Forse mi ricarico

È un processo lungo

E periglioso

Non privo di sofferenza

Entro nell’arazzo del mattino

Sono quel poverino pensieroso

Che procede lento

Incurante delle vetrine

E della gente

Nessuno si cura di me:

Se non fosse per le telecamere

Di sorveglianza

Passerei come un fantasma

Inconsistente.

La mano nella tasca

Il bancomat tra le dita

E la corrente della vita

Che percorre il cervello.

 

 

Domenica

Un calice di Francia Corta

Al bar, o un cappuccino:

Sulla schiuma natanti  

Grani di cacao

Dolce e amaro

Tutto è perfetto

Scorre la vita in pace

Sotto il sereno.

Si consuma la candela

Cade la cera sul piatto

Si spenga la fiammella

Quando sarà l’ora

Sia buio in cielo, in terra

E ovunque.

 

 

 

 

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